Le Settimane dell’Arte alla Baitina

 

Legnano – “Outdoor education” è un’espressione che in questi ultimi mesi molti di noi hanno incontrato sui media o nei dibattiti che si sono occupati di immaginare soluzioni per la didattica e la socializzazione durante l’emergenza sanitaria. L’origine anglofona farebbe pensare a una pratica concepita all’estero ma in realtà ognuno di noi ne ha fatto esperienza in ogni parte del mondo. In sostanza: si parla di vita all’ “aperto” come scelta pedagogica per accompagnare nella crescita bambini e ragazzi.

Nella tarda primavera di quest’anno il Dipartimento per la famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri suggeriva di sviluppare le possibili proposte estive in “spazi aperti”, parchi e giardini, per garantire il diritto al gioco e alla socialità tra pari. L’associazione culturale Spazio Ars e la cooperativa Circolo Fratellanza e Pace di Legnano hanno immediatamente colto l’occasione e unito le proprie risorse per ideare un progetto innovativo coinvolgendo nella collaborazione il Consorzio Parco Altomilanese. Dopo mesi di “chiusura” era davvero arrivato il momento di spalancare le possibilità creative e di benessere per i ragazzi e di farlo su un terreno tutto da esplorare benché in sicurezza. Sono nate così le Settimane dell’Arte alla Baitina: esperienze estive in natura con le Artiterapie.

Dopo tanti giorni di “distanziamento”, di chiusura e separazione, ogni singola attività voleva essere un’esperienza immersiva, di conoscenza del “Mondo Interiore” e del “Mondo Naturale”, fatta di laboratori e sperimentazioni delle materia, fosse essa artistica, naturale o umana. L’adesione alla proposta è stata da subito entusiastica, le famiglie hanno compreso e condiviso lo spirito che la animava. Nelle quattro “Settimane dell’Arte” previste per il mese di luglio sono stati accolti circa 60 ragazzi tra i 6 e i 15 anni mettendo in luce le potenzialità della proposta per una fascia d’età preadolescenziale e adolescenziale oltre che infantile.

“La Magia è immaginazione” e nel mondo delle arti l’immaginazione può generare ogni cosa

Il Parco ha rivelato rapidamente il suo volto di Maestro, ancor prima che ai ragazzi, agli operatori che giorno dopo giorno hanno imparato a conoscerlo, a lasciare che fosse lui a modificare tutti i programmi con i suoi stimoli continui, scombinandoli come sanno fare gli elementi naturali con le “cose” degli uomini. A volte è stata la pioggia: allora ecco la ricerca di un riparo sotto il porticato della Baitina per disegnare con colori acquarellabili diluiti dal temporale. Oppure è stata la volta in cui la delusione per la giornata piovosa è scomparsa aprendo un enorme paracadute colorato con il quale inventare innumerevoli giochi di movimento sotto la tettoia.

In mezzo alla Natura le sorprese non hanno mai fine: ce lo ha insegnato anche un enorme pino schiantato dalla bufera. I ragazzi lo hanno trovato nel loro percorso di esplorazione quotidiano. Il suo tronco è diventato una palestra per allenare l’equilibro. La sua moltitudine di aghi ancora verdi e morbidi si è trasformata in materassi profumati e balsamici sui quali riposare. Avere in squadra un esperto di arboricoltura ha permesso di capire perché possa succedere un simile evento osservando il tronco cavo, scoprendo i funghi parassiti attaccati al legno. Avere un’esperta psicomotricista ha generato giochi e attività sensoriali attorno a questo albero caduto, rivelando nuove opportunità di scoperta e crescita nate da un evento nefasto.

L’arteterapista porta ad esplorare le “piccole cose” o le “cose nascoste”: poco evidenti ma indispensabili per la vita. Così è possibile che anche i piccoli si concentrino sulla ricerca di radici differenti osservando le forme nelle erbe trovate e rappresentandole con gli inchiostri, generando quel ponte tra Arte e Natura che ha sempre unito la realtà e la fantasia dell’Umanità e che porta ad affinare lo sguardo e l’attitudine per la ricerca.

In una giornata di otto ore c’è spazio per il piacere di vivere, c’è tempo perché i ragazzi inventino come divertirsi, c’è anche spazio per il rilassamento, guidato o spontaneo, per lo Yoga, praticando come se la meditazione attiva fosse un gioco, cioè con leggerezza e forte coinvolgimento. C’è uno spazio riservato al pasto come momento di rigenerazione delle energie fisiche e di piacere della convivialità: nelle “Settimane dell’Arte” è stato il tempo per sedersi a tavola, nell’area ristoro della Baitina, avvolti dal verde del Parco, aspettando il piatto buono che si desiderava fin dal mattino.

Cosa raccogliamo da questa esperienza?
Che ognuno di noi può imparare da ogni cosa, che per puntare in alto è spesso utile guardare in basso, che dentro ogni evento apparentemente negativo risiede una possibilità da indagare, che noi esseri umani siamo “utili” al pari di tutti gli altri elementi della Natura, che i ragazzi amano riscoprire il proprio lato “selvatico” e integrarlo con tutto il resto, che giocare o fare didattica in natura è la migliore scuola di filosofia che si possa desiderare, che concepire ogni apprendimento come un esperimento fatto insieme è più divertente e alla portata di tutti.

Noi adulti abbiamo avuto ancora una volta la prova che progettare e costruire in “rete”, unendo le risorse di enti, associazioni e cittadini rende tutto possibile.
Abbiamo compreso anche molte altre cose che solo l’esperienza diretta “all’aperto” può trasmettere ad ogni genitore, educatore, insegnante.
Non resta che provare.

Elisa Zappa, arteterapista di Spazio Ars (qui il link per info e aggiornamenti)

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